Blufi è un piccolo centro dell’entroterra madonita adagiato su di una zona collinare, posta a 720 metri sopra il livello del mare. Il nome di Blufi deriva da una cucurbitacea che viene detta in arabo Buluf. È uno dei più piccoli Comuni delle Madonie, dotato della tipica struttura urbanistica che caratterizza i piccoli centri della Sicilia. È un Comune giovane, infatti è stato istituito nel 1972, essendo prima di tale data una frazione del Comune di Petralia Soprana. Un luogo di notevole interesse nel quale hanno luogo innumerevoli pellegrinaggi è il Santuario della Madonna dell'Olio, nei cui pressi è presente un'antica sorgente da cui affiora un olio minerale al quale vengono attribuiti poteri curativi. Un altro particolare luogo è l'antico Ponte a tre Archi di epoca romanica, molto suggestivo e di pregiata fattura.
Piccolo centro agricolo, tra i suoi prodotti ricordiamo la produzione di grano, olive, mandorle, uva e ortaggi vari, oltre alla crescita spontanea del “ Finocchio Selvatico ” . Lo scrivente Comune, attraverso manifestazioni come questa che si rappresenta, si prefigge anche di gestire tutte quelle attività finalizzate all’incremento turistico, ovvero promuovere festeggiamenti, organizzare gare, fiere, mostre, convegni, spettacoli pubblici, gite, escursioni e tutte quelle attività che costituiscono momenti di aggregazione, socializzazione e di richiamo per i turisti dei paesi del Comprensorio Madonita e dell’intera Provincia di Palermo, avvalendosi del contributo di altri Enti ed Associazioni presenti nel territorio comunale, quali la Pro Loco e l’Associazione Maria SS. dell’Olio. Si vuole anche a valorizzare, con qualsiasi mezzo e con assidua propaganda, le bellezze naturali, artistiche e monumentali del luogo. In quest’ottica, con l’approssimarsi della stagione primaverile/estiva, il Comune di Blufi si propone di intervenire direttamente nell’organizzazione di una SAGRA, denominata << IV^ SAGRA DEL FINOCCHIETTO SELVATICO>>, affinché la nostra collettività e soprattutto i giovani locali, possano riscoprire e valorizzare i sapori dei bei tempi ormai passati. Il FINOCCHIO SELVATICO e' una pianta erbacea perenne che cresce spontanea nelle regioni mediterranee. In Italia e' diffusa particolarmente lungo le zone costiere, da quelle pianeggianti sino ai 1.000 metri di quota. Predilige i luoghi soleggiati, incolti, secchi e ciottolosi; si trova però anche nelle zone erbose, ai piedi dei muretti e sui margini delle strade di campagna.
Le proprietà terapeutiche del finocchio selvatico sono tante: è diuretico, carminativo, aromatico, antispasmodico, anti-infiammatorio, epatico. È utilizzato per chi ha difficoltà digestive, aerofagia, vomito e nell'allattamento per ridurre le coliche d'aria nei bambini. É noto infatti che un forte tè fatto con i semi di questa pianta sia molto efficace nel trattamento di gonfiori addominali da aerofagia.
Inoltre combatte i processi fermentativi dell'intestino crasso, e quindi diminuisce il gas intestinale. Quindi può essere utile per ridurre la componente dolorosa della sindrome da colon irritabile.
Del finocchio selvatico, chiamato in cucina anche "finocchietto", si usano sia i fiori freschi o essiccati, sia i frutti o “diacheni”, impropriamente chiamati “semi”, che sono più o meno dolci, pepati o amari, a seconda della varietà, sia le foglie. I fiori si usano per aromatizzare le castagne bollite, i funghi al forno o in padella, le olive in salamoia e le carni di maiale (in particolare la "porchetta" ), i piatti a base di pesce (come ad esempio la pasta con le sarde, di tradizione siciliana).
I cosiddetti "semi" si usano soprattutto per aromatizzare ciambelle o altri dolci casalinghi e per speziare vino caldo o tisane. Le foglie s’usano fresche e sminuzzate per insaporire minestre, piatti di pesce, insalate e formaggi. È in uso anche un "liquore di finocchietto", per il quale s'utilizzano i fiori freschi e/o i "semi" e le foglie.
E’ intendimento realizzare la “5^ Sagra del Finocchietto Selvatico” nella tarda primavera, ovvero il 12 Maggio 2019, periodo di massima produzione dello stesso. Nello specifico si intende dare vita ad una serie di piatti tipici realizzati col finocchietto. Ricordiamo ad esempio i finocchi fritti e impanati con una pastella di uova e farina, i finocchi lessi e conditi con solo olio di oliva locale, le polpette di finocchio selvatico, impastate con tritato e uova, ed altri piatti ancora. Ma si vuole anche far conoscere e promuovere il “ liquore di finocchietto selvatico ”, realizzato con finocchio selvatico, alcool, acqua e zucchero. Si ottiene un prodotto dal sapore dolce selvatico, che odora tipicamente di finocchio e di colore verde chiaro. Si utilizza soprattutto come digestivo, che viene conservato in bottiglie di vetro per circa un anno.
La Manifestazione sarà articolata con visite al Santuario Madonna dell’Olio e al suggestivo Ponte a tre Archi (Ponte Romano). Nell’occasione saranno invitate a partecipare e ad esporre i prodotti commercializzati anche altre realtà locali e dei Comuni limitrofi, con interessi nel campo dell’arte casearia, vitivinicola e nella lavorazione del vetro, oltreché nell’arte tessile e del ricamo.